Sunday, 30 March 2008

celestial waltz















(click picture to enlarge)


OK, so I was strolling around my beloved Montmartre, this song constantly on my mind, trying to take some convincing shot. Which is a difficult task, because the pictures might inevitably end up looking postcardish. Especially if you want to frame Le Sacre Coeur. I thought that off-centring the subject to allow some space for the intersecting jet trails would maybe render the photo interesting. The flock of pigeons turned up at the right moment. I was really impressed by these long trails (well, forget for a moment any conspiracy theory) as they unravelled from one side to another of the horizon giving a strong perception of the sphericity of the Earth and the tridimensionality of the surrounding space. I believe photography has the capability of training our eyes to acquire such a three-dimensional perspective. I don’t think this is as evident as it might sound. On the other hand, photography has an obvious limitation, which is being embedded in a two-dimensional space (being it photographic paper or a display). Of course, depth of field and other techniques can do a lot to convey the idea of tridimensionality. But it’s not enough. So, what’s next? Shall we expect technology to evolve towards 3D photohraphy? Perhaps, in a few decades GPS systems might be mounted on the cameras to measure the distance between objects and create a 3D picture. Which could be then projected in a virtual reality environment. Would this distort the essence of photography? Well, maybe in the same way nobody would have expected the evolution of digital photography a few decades ago…
Oh, by the way, I visited the National Gallery in London (photos from the city coming soon) yesterday and what did I discover among the Dutch 17th century painters? This guy called Van Hoogstraten devised a peep show box (no, not that kind of peep show) which was able to give a three-dimensional view of the painting of a room. The box was exhibited in the gallery and I took the chance to look through the hole. Really impressive. It seems, then, that somebody thought about 3D visual arts some four centuries before me!

Allora, mi trovavo a gironzolare per le vie della mia amata Montmartre, con questa canzone in testa, mentre provavo a concepire qualche scatto convincente. Cosa abbastanza difficile, dato che il risultato rischia di essere inevitabilmente cartolinesco. Soprattutto se poi si vuole fotografare Le Sacre Coeur. E cosi’ ho pensato che decentrando il soggetto in modo da lasciare spazio alle scie degli aerei avrebbe potuto rendere lo scatto interessante. I piccioni, poi, svolazzarono all’interno dell’inquadratura al momento giusto. Rimasi colpito dall’intreccio di quelle scie (Beh, dimenticate per un attimo certe teorie cospirazioniste) che si districavano da una parte all’altra dell’orizzonte, restituendo un’ineressante percezione della sfericita’ della Terra e della tridimensionalita’ dello spazio circostante. Credo che la fotografia possa allenare l’occhio a cogliere tale tridimensionalita’. L’altra faccia della medaglia e’ che la fotografia ha un’ovvia limitazione nella sua intrinseca bidimensionalita’. Ovviamente, profondita’ di campo e vari accorgimenti possono essere d’aiuto nel dare l’idea di spazio tridimensionale. Ma cio’ non e’ abbastanza. Quale sara’ il prossimo passo allora? Dobbiamo forse aspettarci che la tecnologia fotografica evolva verso il 3D? Forse, tra qualche decennio, le nuove fotocamere monteranno sistemi GPS in grado di misurare la distanza tra gli oggetti inquadrati, in modo da creare un’immagine tridimensionale. La quale potrebbe poi essere proiettata in un contesto di realta’ virtuale. Pensate che cio’ sarebbe una distorsione del concetto stesso di fotografia? Ma del resto chi si sarebbe immaginato l’evoluzione della fotografia digitale in tempi non sospetti?
Ad ogni modo, ieri ho visitato la Galleria Nazionale di Londra (aspettatevi foto della citta’ nei prossimi giorni) e in cosa mi imbatto tra i pittori olandesi del diciassettesimo secolo? Vi e’ questo tale Van Hoogstraten che realizzo’ un peep show box (no, non quel peep show) che permetteva una visione tridimensionale del dipinto di una stanza. L’oggetto in questione era esposto presso la galleria, per cui ho avuto occasione di darvi un’occhiata. Davvero notevole. Sembra, dunque, che qualcuno abbia pensato ad un tipo di arte visiva in tre dimensioni gia’ qualche secolo prima che lo facessi io!

Tuesday, 25 March 2008

the beginning of the world often comes

























Odd photo to inaugurate a photoblog with, isn't it? Well, of course this hasn't got any artistic ambition, let's take it as a sort of declaration of intent. You know, I have a recurrent dream. I have many to be honest, but I want to talk about this one. I'm in my parents' house, I'm looking at the view on the sea...then suddenly, the waves grow higher and higher, they break into the town, the foam does rise towards the sky and hits my window. It is kind of exciting. Well, at least some dreams come true. Sometimes. I spent last week in France, Brittany mostly. I was almost blown away by the wind as I stepped outside Brest's train station, then, the following day...here I saw my dream come true. Pictured on the newspaper you can see in the photo. I felt so envy I didn't shoot it, it was something it belonged to me after all...I'll try and make this connection between dreams and reality the focus of this photoblog. I’ll always add some written words (both in English and Italian) to try to describe what the photo means to me, perhaps sometimes (or most of the times) they’ll apparently have nothing to do with it. I’ll be glad if you'll leave any comments now and then, critical remarks to the pictures are especially welcomed.
I want to thank Italian band Port Royal for giving me inspiration with this song.
The title of this post is from J. S. Foer’s Everything is Illuminated.
The photo marked in the newspaper is from F. Perry.

I’ll hopefully post a few photos from my trip to France during the next days.


Strana foto per inaugurare un fotoblog, non e’ vero? Ovviamente in questo caso non vi e’ nessuna velleita’ artistica, ma...prendetela pure come una dichiarazione d’intenti. Ho un sogno ricorrente. Beh, a dire il vero ne ho molti, ma vorrei parlarvi di questo. Mi trovo nella casa dei miei genitori, osservo dalla finestra la vista sul mare...poi, le onde si ingigantiscono sempre piu’, fino ad irrompere in paese, la schiuma si innalza verso il cielo, va a sbattere contro il vetro della finestra. Ha un non so che di eccitante. Almeno alcuni sogni diventano realta’. A volte. La scorsa settimana sono stato in Francia, Bretagna per lo piu’. Non appena fuori dalla stazione di Brest venni quasi spazzato via dal vento, poi, il giorno seguente...ecco che il mio sogno si avvera. Ritratto sul giornale che vedete nella foto. Avrei voluto scattarla io, del resto mi apparteneva in qualche modo, no? Bene, cerchero’ di fare di questo collegamento tra sogni e realta’ il filo conduttore di questo fotoblog. Aggiungero’ sempre qualche parola (sia in inglese che in italiano) in modo da descrivere cio’ che le foto che mostrero’ di volta in volta rappresentano per me. Magari a volte (o la maggior parte delle volte) il testo sembrera’ non aver niente a che vedere con la foto. Saro’ lieto di ricevere commenti e, soprattutto, considerazioni critiche riguardo alle mie foto.
Ringrazio i Port Royal per avermi ispirato con questa canzone.
Il titolo di questo post e’ preso dal libro di J. S. Foer Ogni Cosa e’ Illuminata.
La foto indicata dalla freccia e’ stata scattata da F. Perry.

Spero di mostrarvi qualche foto scattata durante il mio viaggio in Francia, prossimamente.
 
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