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Sounds were what impressed me the most during my trip to
The impossibility of capturing sounds is certainly a limiting factor in photography. At least theoretically.
I might as well quit photography once I felt I overcame this limit. But that’s my idea of photography, I almost totally lack interest in documentary photos. A photo should rather involve your senses, dig deep down and find a path to the pristine emotion. It should even amplify what you felt in the moment of shooting. That feeling of being paralyzed I felt in the forest. Closing your eyes and listening to the view.
I suoni sono cio’ che piu’ mi ha colpito durante il mio viaggio in Lapponia. Il lamento di sottili lastre di ghiaccio che si frammentano sulla superficie dei laghi, un ruscello che scorre lungo un bosco innevato, l’ululato degli husky in lontananza. E poi silenzio. Una tale combinazione di suoni e scenari riesce a paralizzarmi.
L’impossibilita’ di cogliere cio’ che udiamo e’ senz’altro un limite della fotografia. Almeno in teoria.
Potrei anche abbandonare la fotografia il giorno in cui pensassi di aver superato questo limite con uno scatto. Ma tale e’ la mia idea di fotografia, non ho quasi alcun interesse nello scattare foto documentaristiche. Una foto dovrebbe piuttosto coinvolgere i sensi, scavare fino a trovare un percorso che giunga alla pura emozione. Dovrebbe persino amplificare quel sentimento che si e’ provato al momento dello scatto. Quella sensazione di paralisi che ho avvertito nel bosco. Chiudere gli occhi e ascoltare il panorama.