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This tiny creature represents the symbol of strength and resilience to me.
This photo is dedicated to all of you who have been told, at least once, to be weak and irresolute, those who have been told to have been too shy, those who have been advised to change their own behaviour. Advice, yeah… just fuck off. A walnut, you crush a walnut, you won’t ever be able to put the pieces together again. But honey, try to crush honey, sweet and resilient, and strong.
This text contains explicit reference to Fred Vargas’s Dans les bois éternels
Questa minuta creatura rappresenta per me il simbolo della forza e della resilienza.
Questa foto e’ dedicata a tutti coloro cui e’ stato detto, almeno una volta, di essere deboli ed irrisoluti, coloro cui e’ stato detto di essere stati troppo timidi, coloro cui e’ stato consigliato di cambiare il loro modo di essere. Consigli, certo... andate a fare in culo. Una noce, una noce la schiacci, non ne metterai mai piu’ insieme i pezzi. Ma il miele, provate a fare a pezzi il miele, dolce e resistente, e forte.
Questo brano contiene un riferimento esplicito a Dans les bois éternels di Fred Vargas
10 comments:
Un ritratto molto intenso: negli occhi di questa signora si legge davvero la forza che dici, ma si legge anche una bontà e una dolcezza davvero grandi.
(Una nota tecnica piccola piccola: avrei preferito un po' più di luce sull'occhio destro)
Comunque oltre ad una parola nuova oggi mi hai insegnato molto, grazie Luca, davvero.
Ti riferisci a "resilienza" vero? Infatti non sapevo proprio come rendere la parola "resilience" che in inglese rende molto bene l'idea di un qualcosa di elastico, che recupera la sua forma una volta deformato ecc..."resistente" non rendeva bene l'idea, poi ho visto su wikipedia che "resiliente" viene usato anche in italiano in psicologia.
Comunque con i ritratti non sono mai stato molto bravo, questo gia' rappresenta un piccolo passo in avanti, ma ammetto che non sono molto bravo ad interagire con i modelli. Per la cronaca, la signora nella foto e' mia nonna, 98 anni, fa ancora ottime paste fatte in casa e sale le scale piu' velocemente di me.
sì, "resilienza"... mi piace questo termine.
Quanto ai ritratti, neppure per me sono il mio forte, giusto qualche scatto al riluttante figliolo.
Già, anch'io ho la stessa difficoltà con i ritratti... ma una nonna è sempre un bellissimo soggetto. Mi piace il concetto di resistenza ed elasticità che le hai associato, insieme al titolo mi porta subito a pensare alla corteccia di un albero, alle fibre legnose capaci di piegarsi infinite volte senza spezzarsi... insomma, tutto l'opposto rispetto al senso di fragilità e immensa delicatezza che avevo provato in un primo momento guardando questo volto.
momò
Allora non sono il solo a non essere bravo con i ritratti eheh, mah nel mio caso credo sia piu' che altro la timidezza a fermarmi, vorrei saper essere capace di saper passare in scioltezza dai ritratti ai paesaggi come quel genio di max (che purtroppo latita un po' :( ).
Comunque sono contento che il messaggio che volevo passare sia stato colto, una fragilita' esteriore e solo apparente che nasconde una immensa forza. Proprio come la nonna, donna taciturna e dalla grande forza d'animo, e che forse e' riuscita a trasmettere qualcosa anche a me.
Complimenti, veramente un bellissimo ritratto...
Le tue parole, poi, mi hanno colpito molto...
Grazie
Grazie a te, amico.
Mai dare al sottoscritto un appiglio per un libro... mai! Leggo della citazione a Vargas e ovviamente mi cerco il libro: bellissimo! Non amo molti i gialli, ma questo (essendo piuttosto atipico) è proprio di altro livello!
Grazie Luca, ti sono debitore di una scoperta.
Ora esco che vedo di procurarmi altri titoli di questa autrice...
Francesco, leggo solo ora il tuo commento. Nemmeno io amo i gialli, eppure da quando sono stato iniziato alla Vargas sono diventato del tutto Adamsberg-dipendente e tra poco iniziero' il mio quinto libro dell'autrice (Sotto i venti di Nettuno). Sono contento ti sia piaciuto :)
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