Wednesday, 23 April 2008

loopool















Kensington Gardens, London

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I am vertical






























I wanted to write something about travelling, but I realized I won't say it better than Pessoa, whom I quote again:

"Travel? One need only exist to travel. I go from day to day, as from station to station, in the train of my body or my destiny, leaning out over the streets and squares, over people's faces and gestures, always the same and always different, just like scenery. If I imagine, I see. What more do I do when I travel? Only extreme poverty of the imagination justifies having to travel to feel. 'Any road, this simple Entepfuhl road, will lead you to the end of the World. But the end of the world, when we go around it full circle, is the same Entepfuhl from which we started out. The end of the world, like the beginning, is in fact our concept of the World. It is in us that the scenery is scenic. If I imagine it, I create it; if I create it, it exists; if it exists, then I see it like any other scenery. So why travel? In Madrid, in Berlin, in Persia, in China, at the Poles both, where would I be but in myself, amd in my particular type of sensations? Life is what we make of it. Travel is the traveller. What we see isn't what we see but what we are".

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Avrei voluto scrivere qualcosa sul tema del viaggio, ma mi sono resco conto che non avrei saputo parlarne meglio di quanto abbia gia' fatto Pessoa, che cito nuovamente:

"Viaggiare? Per viaggiare basta esistere. Passo di giorno in giorno come di stazione in stazione, nel treno del mio corpo, o del mio destino, affacciato sulle strade e sulle piazze, sui gesti e sui volti, sempre uguali e sempre diversi come in fondo sono i paesaggi.
Se immagino, vedo. Che altro faccio se viaggio? Soltanto l’estrema debolezza dell’immaginazione giustifica che ci si debba muovere per sentire.
“Qualsiasi strada, questa stessa strada di Enterpfuhl, ti porterà alla fine del mondo”. Ma la fine del mondo, da quando il mondo si è consumato girandogli attorno, è lo stesso Enterpfuhl da dove si è partiti. In realtà la fine del mondo, come il suo inizio, è il nostro concetto del mondo. E’ in noi che i paesaggi hanno paesaggio. Perciò se li immagino li creo, se li creo esistono; se esistono li vedo come vedo gli altri. A che scopo viaggiare? A Madrid, a Berlino, in Persia, in Cina, al Polo; dove sarei se non dentro me stesso e nello stesso genere delle mie sensazioni?
La vita è ciò che facciamo di essa. I viaggi sono i viaggiatori. Ciò che vediamo non è ciò vediamo, ma ciò che siamo
".


2 comments:

Anonymous said...

!!terribile quel cielo su westminster!!
dove sono le statue egizie?

luca:sehnsucht said...

Hyde pa...ehm no, Kensington pa..., Kensington gardens Kensington Gardens.
Noto ora sul pc dell'ufficio che gli edifici di Westminster sono un po' troppo scuri, solito problema di calibrazione, anche se credo sia ora di ricalibrare anche il portatile.

 
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